Cookie

Questo sito utilizza i COOKIE per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione del sito. Proseguendo con la navigazione accetti l'utilizzo dei COOKIE.
Per maggiori informazioni e su come rimuoverli consultare la nostra politica sui COOKIE.

Privacy Policy

sabato 5 aprile 2014

Gaufre, Waffle, ὀβελίας ,Gofri...insomma, tutto quanto fa merenda!




Gennaio, anno nuovo stanchezza vecchia! Appena vengo a sapere che mio marito deve partire in tournè in Germania, e piu' precisamente il tour Düsseldorf, Dortmund, Colonia, Essen, mi viene spontaneo dire vengo anch'io! C'ero già stata quando ero piu' giovane, e anche io per suonare, quindi mi sembrava carino ritornare sui luoghi della mia giovinezza, anche se li avrei trovati sicuramente cambiati!
Prenoto subito anche io il mio biglietto e hotel, anche se con un po' di titubanza, una specie di presentimento, e chi mi conosce bene, sa che quando "sento" qualche cosa strana, sa che poi ho ragione...per questo mi chiamano strega e chissà perchè non fata!!  e aspetto con ansia il mio viaggio, la mia piccola fuga per ricaricare un po' le pile. Con ansia perché nel frattempo ci sono dei contrattempi famigliari, che due giorni prima della mia partenza, guarda caso come se me li sentissi davvero,hanno minacciato di far saltare la mia vacanza. Ma rassicurata da mio fratello, che mi dice che se anche sto a casa, le cose non cambierebbero, prendo la decisione di andare via incrociando le dita!
Ricordo vagamente qualche scorcio già visto, le chiese, come un déjà-vu, i locali ovviamente no, sono cambiati...insomma è una riscoperta. Appena arrivati, avendo la giornata libera andiamo già in giro, e sulla via verso il centro di Dortmund vedo un negozio che espone la macchina per fare le gaufres!!! Senza pensarci due volte, entriamo e già sono li con due scatole in mano, una per me e una per la mia amica del cuore, che anche lei adora questi dolci. Ma adesso andiamo in giro con questa roba? Prendiamole al ritorno. Ma poi ci stanno nella valigia? chiede mio marito...Si, figurati, se poi non le trovo piu'? e nella valigia ci staranno, non ti preoccupare!
Cosi, giriamo con gli acquisti appresso, felice come una pasqua, per me che ho trovato finalmente quello che cercavo da tanto tempo, e per la mia amica, perché le avrei fatto sicuramente una bella sorpresa!

La settimana tedesca scorre abbastanza serenamente, con visite alle chiese, luoghi di interesse, anche fuori dal solito circuito turistico, scovando angoli e scorci che passano di solito inosservati, le piccole vie della città vecchia di Düsselforf, con la Königsallee, la Rheinturm, la piccola cittadina di Essen, e Colonia, con le sue birrerie, l'aria fredda e l'odore del fiume che la costeggia, e la cosa buffa è che mentre mio marito provava, io gironzolavo per le viuzze, e incrociavo persone in costume di carnevale, ma da noi in Italia non era ancora carnevale e allora mi domandavo come mai. Erano tutte persone adulte, allora ho chiesto ad una commessa del negozio, che mi ha spiegato che da novembre a febbraio,ogni domenica, le persone si vestono in costume e si divertono cosi, tra risate e un boccale di birra. E c'era pure una banda!  E poi pranzando o cenando in locali tipici, riposandomi, pensando a quello che ho lasciato a casa, cercando di non pensarci, andando a sentire i concerti, di questa fantastica orchestra, la Mahler Chamber Orchestra, non fantastica perchè ci suona mio marito, ma perchè è composta da ragazzi davvero straordinari!
Poi, arriva il giorno della partenza e.....la valigia non si chiude. Per forza, con due scatole del genere! Allora comincio col buttare gli spazzolini da denti, che tanto li avrei buttati una volta arrivati a casa...capirai, che spazio possono occupare due spazzolini da denti! Ahaha.....
Allora, a scanso di equivoci, col terrore negli occhi alla vista della valigia esplosa sparpagliando sul nastro parte del contenuto, macchine delle gaufre comprese, sempre che non svanissero misteriosamente, decidiamo di incellofanare tutta la valigia prima di imbarcarla...non si sa mai!
La valigia arriva intatta e....una volta caricata in macchina mio marito dice...ma le chiavi di casa le hai tu?
Ma nooooo....le ho lasciate dentro la tasca interna della valigia! E va bè quando arriviamo apriamo il box e col taglierino togliamo il cellophane....si e il box con che chiavi lo apriamo?? Cosi' a mani nude, cominciamo a togliere l'involucro che è veramente difficile da togliere se non si trova subito l'inizio,un po' come quando serve lo scotch e non lo si trova mai !!
E alla fine riusciamo a togliere tutto quanto e a salire in casa!

E una volta ripresi i soliti ritmi vorticosi, cioè subito,che mi hanno fatto rimpiangere quelli vacanzieri cosi' rilassati, mi sono messa a preparare questi dolci........buonissime e facilissime da fare!
E la cosa piu' bella è stata anche vedere la faccia della mia amica quando ha scartato questo mio regalo!

E ora, un po' di storia......che ho scovato in rete,perchè nemmeno io sapevo tutte queste cose!!

Si ritiene che le gaufre abbiano origine nell'antica Grecia, dove sono state identificate con le cialde chiamate ὀβελίας obelías. Nel Medioevo i cuochi cucinavano frequentemente tortine chiamate gaufre, che in francese antico significa "nido d'ape", e le fonti suggeriscono che venissero consumate con il formaggio o con il miele.
In diverse testimonianze dell'epoca ne viene riportata la diffusione a partire dalle regioni del Reno confinanti con la Francia. La parola wafel in olandese si diffonde a partire dal XV secolo, e si consolida in Germania come Waffel dal XVII secolo, probabilmente con un significato legato alla tessitura
Il sostantivo in inglese americano, waffle, giunge attraverso il termine olandese nel XVIII secolo
Le gaufre, come altre preparazioni simili, erano un augurio di buona fortuna e buona salute e venivano preparate tradizionalmente per la festa della Candelora e per il Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale prima della Quaresima. Le piastre per gaufre comparivano in molte doti familiari come dono e augurio di nozze felici.
Successivamente, i Padri Pellegrini soggiornarono brevemente in Olanda prima di fare rotta verso le colonie d'America, e qui appresero come preparare ciò che loro chiamarono wafel, cioè le tortine a nido d'ape con i ferri roventi detti poffer. Portarono questa ricetta in America e lì le gaufre si diffusero con il nome di waffel
e poi più comunemente waffle. Lo stesso Thomas Jefferson, secondo la Monticello Historical Society, portò con sé i ferri da gaufre dalla Francia. 
Esistono numerosi tipi di piastre che cuociono gaufre a forma di cuore, di fiore, di cerchio, o di pupazzetto e nuove versioni si diffondono sempre più.

Le gaufre del Belgio sono di due tipi diversi: quelle di Bruxelles hanno un contorno perfettamente rettangolare e un impasto a base di latte, acqua, burro, uova,farina, zucchero, lievito di birra e aromi (vaniglia). Sono delle gaufre poco dolci, solitamente spolverate con zucchero a velo o servite con della panna montata
(e/o frutto e gelato). Le gaufre di Liegi hanno contorno smussato, a nido d'ape, e impasto a base di farina, poche uova, latte, burro (o margarina), lievito di birra, un pizzico di sale, zucchero vanigliato e zucchero in grani (sucre perlé), un tipo particolare di zucchero, a forma di perle appunto, che non si scioglie nell'impasto.
Sono gaufre decisamente più dolci di quelle di Bruxelles e si mangiano solitamente senza accompagnamento.
In Belgio sono particolarmente gradite come doni in occasione del Sint Maartens Dag, cioè del giorno di San Martino (11 novembre). Si accompagnano a zucchero a velo,sciroppi, panna, marmellata, frutta, noci, nocciole, mandorle, cioccolata, burro, ma anche al salato (pesce, formaggio, carne).

I waffle sono la versione statunitense delle gaufre. Inizialmente venivano preparate senza lievito naturale perché produrlo e conservarlo era difficile e richiedeva cure che non sempre i coloni potevano dedicare.
Venne aggiunto successivamente il lievito chimico ed è per questo che i waffle sono più bassi e meno soffici delle Gaufre, ma più facili e veloci da preparare:il lievito chimico non richiede attesa per la fermentazione, come invece il lievito di birra.
Si accompagnano di solito a sciroppo d'acero, melassa, panna, marmellata, frutta, cioccolata, burro, noci, nocciole, mandorle, decorazione alla fragola.

I gofri (Lou gofri) sono una specialità dell'Alta Val Chisone e Alta Val di Susa in provincia di Torino. L'impasto di queste cialde veniva fatto cuocere in inverno e mangiato in sostituzione del pane, in quanto le popolazioni montane avevano difficoltà a scendere a valle per panificare. L'impasto è composto da acqua, farina, lievito e sale ma, a seconda della disponibilità delle famiglie, potevano essere aggiunti latte e uova. Nel frattempo si preparano i ferri (goufria), due piastre di ghisa sovrapposte, simili a quelle che, nella tradizione cattolica, erano utilizzate per la produzione delle ostie: queste vengono prima poste posto sulla stufa a gas o a legna a riscaldare, poi unte con un grosso pezzo di lardo non salato infilato in un forchettone e per chi desidera, bagnato d’olio.
La versione più rustica e povera prevede l'uso della cipolla. L'impasto, una volta lievitato, viene posto all'interno dei ferri che vengono chiusi e girati in modo regolare sul piano riscaldato in modo da ottenere una doratura uniforme. I gofri iniziarono ad essere prodotti alla metà dell'XIX secolo, importati dalla Francia.
Un tempo erano utilizzati per accompagnare il pasto o anche da soli, come il pane; oggi sono più spesso abbinati a prodotti dolci (confetture e marmellate,miele, cioccolato) o salati (salumi e formaggi).

Bene, e ora veniamo alla ricetta ORIGINALE che mi passato la mia amica, alla quale ho regalato la gauffriera che l' ha avuta da amici di famiglia che sono nativi e abitano nel Belgio, quindi, piu' collaudata e sicura di cosi! (tra parentesi le dosi per realizzare mezza dose di impasto)

Ingredienti
375 (1/2 kg)  g di farina
285 (370 g)  g di zucchero
225 (300 g)  g di burro
1 bustina di vanillina
3 (4)  uova
meno di 1/4 di tazza di latte (1/4 di tazza)
un pizzico di bicarbonato e un pizzico di sale

Esecuzione
In una ciotola mescolate la farina con lo zucchero, il sale e il bicarbonato. Fate una piccola fontana e versate le uova. Raccogliete la farina poco per volta e impastate aggiungendo il burro fuso e alla fine il latte freddo.
Scaldate la gaufriera seguendo le indicazioni, ungete di burro con un pennellino gli spazi che andrete a riempire con un cucchiaio o con una sacca da pasticciere, chiudete e dopo 3/5 minuti il dolce è pronto! Estraetelo delicatamente con una spatolina di legno.


Servite le gaufre con della crema pasticciera (trovate le indicazioni qui ) , alla quale ho aggiunto confettini colorati



Nessun commento:

Posta un commento